Su, vediamo un po’ come funziona il sistema respiratorio. Rifiutiamo il normale controllo muscolare e permettiamo al processo respiratorio di svolgersi senza condizionamento. La nostra mente è in grado di rendersi conto del funzionamento del sistema nervoso senza influire sulla sua attività. Certo questo è un modo inconsueto. Osservando il processo della respirazione non è difficile notare che quando inspiriamo il nostro addome si gonfia e quando espiriamo si appiattisce. Così potreste desiderare di regolare la respirazione per mezzo dell’addome. Ma fare così significa abusare del nostro controllo. I muscoli respiratori, che non sono sottoposti al controllo della nostra coscienza, sono complessi “ raffinati” e si trovano in profondità. I muscoli che sono controllati dalla nostra coscienza sono “goffi”, grossi e si trovano ad una certa distanza dai polmoni. Il controllo cosciente della respirazione influisce negativamente sulla sua capacità ricettiva alle variazioni dello stato spirituale e limita la correlazione reciproca tra gli impulsi respiratori ed emotivi. Non bisogna dimenticare che i riflessi non possono essere imitati. Soltanto la respirazione è involontaria. L’unica cosa che potete fare per ristabilire il potenziale spontaneo della respirazione è eliminare le costrizioni muscolari che la intralciano.
Adesso, invece, parliamo del fatto che i polmoni durante il respiro si dilatano, tanto quanto si abbassa il diaframma, che divide il corpo in due parti. Quando inspirate, il diaframma si abbassa “spingendo” lo stomaco in giù. Lo stomaco a sua volta “spinge” più avanti l’intestino. In questo modo, in risposta all’inspirazione nella parte inferiore del corpo si ha una serie di movimenti correlati. Questi movimenti non riguardano solo la parte anteriore del corpo. Per permettere alla respirazione di inserire tutto l’apparato respiratorio, le vertebre lombari devono essere libere da costrizioni. Stendendosi e accorciandosi in relazione alla forza della respirazione, queste vertebre aiutano a creare condizioni favorevoli interne, affinché i polmoni aumentino liberamente durante il movimento. Quando siete fermi questi movimenti delle vertebre sono impercettibili, ma sono leggermente percepibili quando si sta stesi a terra con la faccia in giù.
Il canto è una forte attività emotiva e presuppone un gran volume di movimento, un lavoro più attivo dei muscoli dell’apparato respiratorio. Qualsiasi tentativo di mantenere il suono mediante la conservazione della respirazione crea una tensione muscolare. Gli sforzi, indirizzati alla creazione dell’appoggio respiratorio per il suono provocano una tensione che intralcia la formazione del naturale volume dell’aria. La muscolatura interna respiratoria aumenta e diminuisce nel ritmo della respirazione spontanea.
Costringendo i muscoli respiratori a sforzarsi a mantenere la gabbia toracica dilatata, aiuteremo la distruzione del profondo legame istintivo delle emozioni e della respirazione. Trattenendo i muscoli, Voi trattenete le Vostre emozioni. L’elasticità dei muscoli respiratori, sono la base della vivacità emotiva. La tensione non supplisce i raffinati processi psico-fisici.
E’ importante spiegare che il sistema nervoso involontario padroneggia il processo respiratorio nel migliore dei modi. Se voi permettete alla respirazione del canto di “raccontarvi” di cosa ha bisogno, non dovrete perdere energie controllandolo coscientemente o mantenendolo. Quindi il controllo finale della respirazione sono i pensieri e le sensazioni. Il respiro ed il suono devono essere sempre legati al pensiero e al sentimento.